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Giu

Lo stress termico nel suino: ecco le principali cause

Il riscaldamento climatico degli ultimi decenni ha avuto un impatto notevole sul nostro ambiente, sulle nostre vite e anche sui nostri animali. Nella produzione suinicola, per esempio, il cambiamento del clima ha colpito particolarmente i Paesi del Sud Europa come la Spagna, il Portogallo, l’Italia e la  Grecia, ma anche alcune regioni dell’America dell’Asia e dell’Australia hanno subito notevoli disagi.

Per essere preparati ad affrontare le conseguenze di questo cambiamento, oggi vogliamo parlarvi dello stress termico nel suino, cercando di comprenderne le cause, dettagliarne le conseguenze e proporvi possibili soluzioni per gestire al meglio i vostri allevamenti.

 

Lo stress da calore: cos’è e da cosa deriva

La maggior parte dei mammiferi disperde il calore del corpo sudando e ansimando: questi sono i due meccanismi innati più importanti per il mantenimento della temperatura corporea.

Tuttavia, a differenza degli altri mammiferi, i maiali non sudano, sono caratterizzati da polmoni relativamente piccoli e hanno uno spesso strato di grasso sottocutaneo. A causa di queste limitazioni fisiche e fisiologiche, i maiali sono naturalmente soggetti a stress da calore più di altre specie.

La predisposizione naturale dei suini ha subito un peggioramento a causa del cambiamento climatico e della selezione genetica. Effettuata con l’obiettivo di incrementare la dimensione delle nidiate, la selezione genetica ha causato nei suini un’importante diminuzione della tolleranza al calore. Le conseguenze di questa aumentata sensibilità si possono ritrovare nelle scarse prestazioni riproduttive estive ed autunnali della scrofa – ridotta fertilità, ridotta prolificità e ridotta produzione di latte – ma anche nell’aumento della mortalità delle scrofe e nel ridotto accrescimento dei grassi durante le ondate di calore.

 

Lo stress da calore e la zona di comfort termico

Per non subire gli effetti dello stress da calore le temperature degli ambienti in cui vengono stabulati gli animali dovrebbero rientrare in un range in cui l’animale non sente il freddo o il caldo, denominato zona di comfort termico.

Questo intervallo di temperatura cambia da specie a specie: per il suino, per esempio, è compreso tra i 18°C e i 25°C.  È bene considerare che la zona di comfort termico dipende anche da altri ulteriori fattori, quali:

  • l’umidità in quanto l’aria umida conduce maggiormente il calore rendendo meno sopportabili sia le basse che le alte temperature. I maiali sviluppano quindi stress da calore a temperature molto più basse rispetto a quando l’aria è più secca.
  • la taglia degli animali: i suini più pesanti sono più sensibili allo stress da calore.
  • L’esposizione alla luce solare diretta: quando gli animali sono esposti alla luce solare diretta è più alto il rischio di passare da uno stato di stress termico a uno scompenso termico con ipertermia fino a 43 °C.
  • Scarsa ventilazione all’interno dei capannoni
  • Carenza d’acqua: un apporto insufficiente di acqua, così come l’acqua di abbeverata eccessivamente calda, provocano stress da calore.
  • Composizione del mangime. Il mangime gioca un ruolo importante nello stress da calore: una percentuale proteica eccessiva o altri errori alimentari possono provocare un aumento della produzione endogena di calore, favorendo o aggravando una situazione di stress termico.

 

Maberth è al tuo fianco nella lotta allo stress termico del suino

Con delle temperature esterne che oscillano tra i 30 e i 40 gradi (come ormai è la norma nei mesi estivi!) è difficile e dispendioso mantenere la temperatura all’interno dei locali di stabulazione nell’ambito della zona di comfort termico.

Come Maberth, possiamo aiutarti a gestire la problematica del caldo con numerosi consigli di tipo manageriale e nutrizionale. Per esempio, abbiamo la possibilità di formulare una dieta più adatta al periodo estivo specificatamente creata per ogni categoria di suini presenti in azienda. Oppure possiamo consigliare degli integratori (mangimi complementari) ad hoc da aggiungere al mangime o all’acqua da bere.

Contattaci per altre informazioni relative al problema del caldo, per una nostra opinione più dettagliata in base alla specifica situazione nei diversi settori del tuo allevamento o per fissare un incontro con i nostri esperti.