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Mar

IMPORTANZA DELL’ACQUA PER IL SUINO

L’acqua è l’”alimento” più importante per la vita, nostra e dei nostri animali, suini inclusi. Circa il 70% del corpo di un suino è composto da acqua. L’acqua è essenziale per corretto funzionamento dell’organismo dei maiali.

Tra le altre cose l’acqua serve per:

  • Permettere una corretta digestione
  • Disciogliere e trasportare i nutrienti e le sostanze di scarto
  • Assicurare il normale equilibrio elettrolitico (la carenza di acqua eventualmente aggravata da un eccesso di sodio nel mangime può comportare nel suino il cosiddetto “avvelenamento da sale”)
  • La regolazione della temperatura corporea
  • Consentire la funzione articolare

Il fabbisogno idrico del maiale

Il fabbisogno idrico dipende dal peso, dalla categoria e dalla fase in cui si trova il suino, quello di uno svezzato è ovviamente diverso da quello di una scrofa che allatta (vedi tabella), ma è anche influenzato da diversi fattori, tra cui:

  • Formula alimentare
  • Consumo di mangime (maggiore è il consumo di mangime, maggiore è il fabbisogno idrico)
  • Produzione di latte della scrofa
  • Temperatura ambientale
  • Condizioni di salute generali

Fonte: Pig Husbandry – a Primer, Jørgen Peder Christiansen, Landbrugs Rådgivningscenter, 2000

Testo tabella: Categoria di animale. Fabbisogno di acqua (litri/giorno). Lattonzoli (latte incluso); Suinetti svezzati; Suini in accrescimento (15-45 kg); Suini da ingrasso (45-100 kg); Scrofe gravide; Scrofe in lattazione; Verri.

Il 75% dell’apporto idrico giornaliero di un maiale deriva dall’acqua assunta abbeverandosi, mentre la restante parte viene apportata da quella presente nella razione alimentare, da quella prodotta nella sintesi di proteine ​​e grassi e nell’ossidazione dei nutrienti. Ovviamente nel caso in cui l’alimentazione preveda l’uso di “broda”, la proporzione di acqua assunta con l’alimento aumenta, ma non è in grado di sostituire in toto l’apporto di acqua mediante l’abbeverata, ragione per cui l’acqua fresca deve essere sempre a disposizione dei suini di qualsiasi categoria e in tutti i periodi dell’anno (*).

(*) Acqua di abbeverata: D. L. vo 146/2001, allegato, punto 16 e D. L. vo 122/2011, allegato 1, parte I, punto 7: “Tutti gli animali devono avere accesso ad un’appropriata quantità di acqua, di qualità adeguata, o devono poter soddisfare le loro esigenze di assorbimento di liquidi in altri modi” e “A partire dalla seconda settimana di età, ogni suino deve poter disporre in permanenza di acqua fresca sufficiente“.

Nell’allevamento intensivo, l’accesso all’acqua deve quindi avvenire ad libitum tramite l’uso di abbeveratoi, la cui conformazione e disposizione variano in base alla fase di allevamento e al tipo di azienda. L’assunzione volontaria giornaliera di acqua (compresa di consumo e spreco) misurata in suini in accrescimento varia tra 60 e 117 ml/kg di peso vivo, dipendentemente dal tipo di abbeveratoi, altezza e portata d’acqua. La maggior parte degli studi condotti sull’uso dell’acqua e il comportamento dei suini non ha però misurato la proporzione di acqua che viene sprecata piuttosto che consumata dai maiali e, nei rari casi in cui questo dato è stato riportato, i tassi di spreco variano dal 9% al 60% dell’acqua utilizzata giornalmente.

I maiali bevono principalmente durante le ore diurne, con un picco nel pomeriggio e un possibile picco al mattino. I suini sono inoltre bevitori prandiali e la maggioranza delle abbeverate, frequenti e di breve durata, si verifica a 1-2 ore dal pasto.

La temperatura ambientale influisce sensibilmente sul consumo d’acqua, sia per l’aumento delle necessità idriche del suino sia per l’aumento dello spreco. Alcune esperienze in allevamenti suinicoli hanno dimostrato come, con una temperatura ambiente ottimale (18÷20°C), i suini all’ingrasso soddisfino i loro fabbisogni idrici se il rapporto fra acqua e mangime secco è di 2 a 1; ma tale rapporto diventa di 3 a 1 ad una temperatura ambientale di 30°C e di 4,5 a 1 a 40°C.

Requisiti ai fini del “Benessere Animale”

Il manuale Classyfarm di valutazione dello stato di benessere negli allevamenti di suini prevede per il “Controllore” quanto segue:

  • Deve verificare la possibilità che tutti i suini abbiano costante accesso ad una fonte di distribuzione sempre funzionante di acqua fresca.
  • Deve valutare il numero di abbeveratoi presenti, l’accessibilità e il loro funzionamento:
    • La condizione non adeguata prevede: la distribuzione di acqua razionata o abbeverata non permanente o abbeveratoi non accessibili.
    • La condizione adeguata prevede: la presenza di almeno 1 abbeveratoio funzionante a imbocco, tazza (uno per box) o abbeveratoio permanente con rabbocco automatico (es sistema a galleggiante), accessibile.
    • La condizione ideale prevede: la presenza di abbeveratoi funzionanti accessibili e puliti, in numero minimo di 2 per box o comunque 1 ogni 15 animali o abbeveratoio permanente con sistema automatico di controllo della presenza del flusso.

Inoltre

  1. Flusso: ogni animale deve poter accedere ad abbeveratoi che garantiscano un adeguato flusso idrico per ogni categoria di suini allevati. Un corretto flusso idrico (velocità di erogazione dell’acqua), che può essere agevolmente misurato determinando manualmente l’erogazione dell’acqua per un minuto e misurando l’acqua fuoriuscita e raccolta in un recipiente graduato, è fondamentale per una corretta abbeverata del suino. Infatti, se il flusso è troppo basso, il suino beve meno del necessario con una conseguente minore ingestione di liquido; viceversa, se il flusso è eccessivo il suino spreca la parte dell’acqua che fuoriesce dall’abbeveratoio nel tentativo di dissetarsi con l’inutile aumento del volume dei liquami. Il flusso idrico per i suini in accrescimento dovrebbe essere indicativamente di almeno 1-1,5 litri al minuto.
  2. Tipologia di abbeveratoio: la distribuzione dell’acqua può avvenire essenzialmente attraverso tre tipi di abbeverate: a imbocco, a spinta e al truogolo.
    1. L’abbeveratoio a imbocco permette la somministrazione diretta dell’acqua nella bocca del suino, consentendo l’assunzione ottimale di acqua fresca e pulita. L’esempio più comune di abbeveratoio a imbocco è il succhiotto.
    2. L’abbeveratoio a spinta o tazza, invece, prevede che l’acqua venga raccolta in un contenitore, dal quale il suino beve. In questo caso, l’acqua ristagna nel contenitore per un periodo di tempo più o meno lungo prima di essere assunta dall’animale, aumentando il rischio di contaminazione.
  • La distribuzione di acqua nel truogolo prevede che l’acqua venga immessa direttamente nella mangiatoia. Pertanto, il rischio di contaminazione microbiologica è maggiore rispetto alle altre due modalità e potrebbe non soddisfare i requisiti minimi.

L’abbeveratoio a imbocco viene, perciò, considerata il metodo ottimale di distribuzione di acqua. L’abbeveratoio a tazza viene considerato un metodo sub-ottimale di distribuzione, mentre la distribuzione di acqua nel truogolo viene considerato il peggiore dei tre. Tali abbeveratoi devono essere funzionanti e accessibili agli animali, ad esempio quelli ad imbocco dovrebbero essere posizionati all’altezza della articolazione scapoloomerale degli animali. Inoltre, devono essere sufficientemente puliti. Nel caso di abbeveratoi permanenti o a tazza la condizione accettabile prevede che l’acqua sia trasparente e che sia possibile vedere il fondo dell’abbeveratoio.

​​​Sintomi di disidratazione

Esistono due tipi di disidratazione: disidratazione acuta e cronica. La disidratazione acuta si rifletterà rapidamente sul comportamento dei suini, mentre la disidratazione cronica può essere più difficile da individuare.

Disidratazione acuta

Se il maiale non ha accesso ad acqua fresca, svilupperà presto il cosiddetto avvelenamento da sale. Infatti, una perdita d’acqua superiore al 15%, nella maggior parte dei casi, provocherà la morte del maiale entro 48 ore. I sintomi di disidratazione nei maiali sono i seguenti:

  • Letargia
  • Minore assunzione di cibo
  • Il maiale non si alza in piedi durante l’ispezione
  • Andatura insicura e traballante
  • Vomito
  • Dolori addominali
  • Urina scura
  • Diarrea
  • Pancia e occhi infossati
  • Scolorimento blu della pelle

Disidratazione cronica

Esistono diverse ragioni per la disidratazione cronica: pressione dell’acqua troppo bassa, abbeveratoi difettosi o in numero insufficiente, oppure acqua contaminata e quindi dal sapore cattivo. È importante controllare frequentemente il corretto funzionamento del sistema di abbeverata  e tenere pulire i tubi, e occorre prestare attenzione al comportamento dei maiali. I sintomi della disidratazione cronica sono simili a quelli della disidratazione acuta, ovvero letargia e apatia. Anche l’aumento dei casi di diarrea e/o di infezioni del tratto urinario può essere indicativo.

In questo articolo abbiamo parlato dell’importanza dell’acqua per il suino, della corretta modalità con cui renderla disponibile (quantità, flusso, tipo e altezza degli abbeveratoi) e di cosa succede quando il suino non assume abbastanza acqua. Nel prossimo articolo vedremo come ridurre lo spreco d’acqua, come valutare la potabilità dell’acqua e come porre rimedio ai problemi riguardanti la qualità dell’acqua.

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